martedì 2 luglio 2013

10 ANNI DELLA PATENTE A PUNTI: 300 MILIONI DI PUNTI IL REGALO PER GLI AUTOMOBILISTI

10 ANNI FA, ESATTAMENTE IL 1 LUGLIO 2003, ENTRAVA IN VIGORE L'ART. 126 BIS DEL CODICE DELLA STRADA, che attribuiva un punteggio iniziale di 20 punti a tutti i possessori di patente di guida.


Il meccanismo che fa aumentare di 2 punti ogni biennio senza commettere infrazioni ha portato gli automobilisti più rispettosi delle norme di comportamento a raggiungere il 1 luglio 2013 la soglia massima di 30 punti.

Ad oggi c'è chi ha ancora dei dubbi circa la effettiva utilità di questo "sistema sanzionatorio".
In effetti dopo la clamorosa pronuncia della Corte Costituzionale n° 27/2005 (giudizio tra l'altro sollecitato da ben 11 ordinanze di giudici di pace) che ha stabilito l'illegittimità di una parte dell'art. 126 bis del C.d.S. nella misura in cui il neo-introdotto articolo prevedeva la decurtazione di punti dalla patente del proprietario-persona fisica del veicolo qualora questi, in mancanza di contestazione immediata della violazione e quindi di mancata identificazione del conducente del veicolo stesso, non avesse comunicato gli estremi anagrafici e della patente del conducente "reale" nel caso quest'ultimo fosse persona diversa.

Di certo tale norma era palesemente incostituzionale ma in realtà la modifica apportata ha scatenato la fantasia dei vari "furbetti" e si sono aperti degli scenari al limite del paradossale con decurtazione di punti dalla patente del nonno 80enne di turno che veniva immortalato a superare i limiti di velocità alla guida di una potente motocicletta piuttosto che alle 4 di mattina in zona discoteche a Riccione.

Altri a questo "metodo" per ovviare alla decurtazione del punteggio preferiscono la mancata comunicazione dei dati del conducente (comunicazione che deve essere effettuata entro 60 giorni) che comporta però il pagamento di un ulteriore pesante sanzione pecuniaria. Questi stratagemmi utilizzati da alcuni discostano la ratio della norma dal suo significato iniziale di tutela dell'incolumità e della sicurezza della circolazione stradale.

In questi 10 anni gli automobilisti hanno perso 85 milioni di punti (contro i 300 milioni arrivati per buona condotta) con un picco nei confronti del sesso maschile e dei conducenti neo-patentati. 

Alla domanda se l'introduzione di questa "sanzione" sia servita molti cercano di rispondere con del facile qualunquismo dicendo che in realtà è l'ennesimo sistema inventato dallo Stato per togliere soldi dalle tasche dei cittadini.

In realtà questa novità insieme a norme più severe contro alcool e stupefacenti, contro la velocità, i relativi controlli e le campagne per la sicurezza stradale hanno contribuito in questi 10 anni a diminuire il numero delle vittime della strada, anche se molto deve essere ancora fatto.

Per conoscere il vostro saldo punti potete visitare il sito "ilportaledellautomobilista.it" ovvero telefonare al numero del MIT  848 782 782.

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